Due volti dell'Impero: i denari d'argento di Traiano e Adriano
Aureo di Adriano con la Lupa di Roma
Moneta d'oro emessa dall'imperatore Adriano tra il 125 e il 128 d.C., con raffigurazione della Lupa che allatta Romolo e Remo.
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Moneta d'oro coniata dall'imperatore Adriano, con riferimento alla leggenda della fondazione di Roma che parte dalla caduta di Troia e, attraverso il viaggio di Enea che approda nel Lazio, si conclude con i due gemelli, figli di Marte e di Rea Silvia, abbandonati alla corrente del Tevere dentro una cesta di vimini e salvati dalla lupa, attirata dai loro vagiti.
- Anno di emissione: dal 125 al 128 d.C.
- Metallo: Oro
- Peso: 7,06 gr.
- Diametro: circa 20 mm.
- Contorno: non regolare
Diritto
Il diritto di questa moneta è letteralmente dominato dall’effigie dell’imperatore Adriano, raffigurato nella sua piena maturità con la testa ornata da una corona di alloro rivolta a sinistra e con una barba corta ma folta. Sulla sua spalla destra si scorge un accenno del ricco drappeggio che all’epoca costituiva l’abbigliamento normale delle persone di alto rango. La legenda, corta e strettamente onomastica, è divisa in due parti e funge quasi da quinta teatrale per concentrare ulteriormente lo sguardo sull’effigie dell’imperatore.
Sul rovescio, compare la raffigurazione della Lupa nell'atto di allattare i gemelli Romolo e Remo. Questo è di gran lunga il simbolo più universalmente noto della romanità e proprio dalla leggenda ad essa legata deriverebbe il carattere guerriero degli antichi Romani, come discendenti del fondatore della città, che era figlio del dio della guerra Marte.
Rovescio
La legenda del rovescio, molto semplice, informa solo che Adriano, al momento della coniazione di questa moneta, aveva ricevuto la carica di console per tre volte. Da ciò non si ricava alcuna indicazione precisa per la datazione dell’emissione, poiché il consolato fu attribuito ad Adriano per la terza e ultima volta nel 119 d.C. e quindi la data della coniazione sarebbe compatibile con tutto il periodo che va da quell’anno al 138 d.C., data della sua morte.
Tuttavia, alcuni elementi ci aiutano ad identificare con più precisione il periodo di coniazione della moneta. Analizzando le caratteristiche del diritto, si può dedurre che questo aureo fu coniato non prima del 125 d.C., data del ritorno dell’Imperatore a Roma da uno dei suoi innumerevoli viaggi nelle province dell’Impero, durato quattro anni. Notiamo invece l’assenza da entrambe le legende del titolo onorifico di Padre della Patria, che era stato offerto ad Adriano dal Senato fin dall’inizio del suo regno, ma fu da lui accettato solo nel 128 d.C., che è quindi la data dalla quale esso compare sulle monete. Ne consegue che la coniazione di questo aureo può essere fatta risalire all’intervallo fra il 125 d.C., data definita dalle caratteristiche del ritratto, e il 128 d.C., data definita dall’assenza nelle legende del titolo di Padre della Patria.
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