Denario di Nerone, moneta d'argento Antica Roma
  • Denario di Nerone, moneta d'argento Antica Roma
  • Ritratto di Nerone sul denario d'argento dell'Antica Roma
  • Giove Custode, ritratto sulla moneta romana d'argento

Il denario d'argento di Nerone e Giove

2.350,00 €
Tasse incluse

Denario d'argento di Nerone, moneta risalente al periodo tra il 64 e il 65 d.C., con raffigurazione della divinità romana Giove.

Il livello qualitativo di questa moneta è del 35% della scala Bolaffi. L'esemplare è corredaoa da certificato di autenticità.

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Quantità

Secondo illustri studiosi del passato, Nerone fece coniare una serie di monete con la raffigurazione del dio Giove come ringraziamento per lo scampato pericolo, dopo il fallimento della congiura di palazzo ordita contro di lui nel 65 d.C. da una quarantina di congiurati guidati da Gaio Calpurnio Pisone. Questa moneta fa parte di quelle coniate per omaggiare il re degli dei.

  • Anni di emissione: 64 - 65 d.C.
  • Materiale: argento
  • Peso: gr 3,14
  • Diametro: mm 18 circa
  • Contorno: non regolare

La raffigurazione centrale del rovescio mostra la divinità Giove, seduto a sinistra in atteggiamento regale, mentre tiene un fulmine con la mano destra e un lungo scettro verticale con la sinistra. Come spesso accadeva nella simbologia romana, il dio è rappresentata con barba e capigliatura folte, tipiche dell'età matura, a torso nudo ma con un ricco manto che gli avvolge le gambe. La legenda si sviluppa lungo il bordo e si compone di due sole parole non abbreviate ("Iuppiter Custos", Giove Custode) disposte ai lati della raffigurazione e separate in alto da un ampio spazio.

Al diritto troviamo invece la testa di Nerone, ornata da una corona di alloro e rivolta a destra, e una legenda composta da tre parole non abbreviate ("Nero Caesar Augusto", Nerone Cesare Augusto). A differenza delle monete risalenti ad anni precedenti, l'effigie rappresenta in modo molto realistico l'imperatore in età più avanzata e con i segni evidenti della vita sfrenata ed opulenta che conduceva.

in seguito alla riforma monetaria dovuta all'aumento dei prezzi dei metalli preziosi, Nerone decise di ridurre il peso delle monete, lasciando invariati sia il valore nominale che il rapporto fra i relativi pesi. Il peso denario scese quindi a 3,41 grammi, mentre il titolo dell'argento iniziò ad intaccarsi e, attraverso l'introduzione di una corrispondente parte in rame si ridusse fino ad un valore prossimo a 900. Questo ci permette di datare con maggiore precisione la moneta.

N074245

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