Due volti dell'Impero: i denari d'argento di Traiano e Adriano
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L'oro bizantino di Costante II "Il barbuto"
Solido d'oro dell'imperatore Costante II, databile al periodo tra il 641 e il 668.
La moneta è corredata dal certificato di qualità e autenticità Bolaffi, garanzia della sua provenienza e del suo valore storico. Incluso nell’offerta l’elegante cofanetto in legno per custodire l’intera collezione di ori bizantini, ideale per chi desidera ampliare la propria raccolta, e l’esclusivo volume di 16 pagine "L’oro di Bisanzio", un approfondimento affascinante che racconta la storia dell'Impero Bizantino e della sua straordinaria monetazione aurea.
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Costante II, detto "il barbuto" per via della folta barba che era solito portare, è stato imperatore bizantino a partire dal 641, all'età di11 anni, fino alla sua morte avvenuta nel 668.
Riuscì a fermare l'avanzata araba in Oriente, ridusse drasticamente le devastanti razzie degli Slavi nei Balcani e tentò di riportare l'Italia e l'Impero romano d'Occidente sotto il dominio bizantino. Eppure, nonostante i suoi successi militari e strategici, non conquistò il cuore del popolo poiché, per riorganizzare l’esercito e sostenere le sue ambizioni, aumentò pesantemente le tasse e non esitò a saccheggiare chiese e monumenti in Italia, alienandosi il favore sia dei sudditi. La sua crudeltà verso il fratello Teodosio aggravò ulteriormente l’odio nei suoi confronti: temendo che potesse insidiare la sua autorità, lo costrinse a prendere i voti sacerdotali e, in seguito, ordinò la sua esecuzione.
Questa impopolarità portò nel 668 al suo assassinio, a Siracusa, per mano di un servo e su ordine di un membro della corte, l'usurpatore Mecezio.
Il solido d'oro di Costante II
Il volto barbuto di Costante II è effigiato sul diritto della moneta d'oro coniata dalla zecca di Costantinopoli tra il 641 e il 668. Il sovrano compare accompagnato dal figlio e successore Costantino IV che più avanti avrebbe vendicato la sua morte, sconfiggendo e decapitando l'usurpatore Mecezio.
Sul rovescio è presente un richiamo alla cristianità, che troviamo già nelle monete del predecessore Eraclio. Viene infatti raffigurata una croce potenziata con terminazioni a T, poggiata su un basamento di tre gradini che rappresenta il martirio di Gesù sulle alture del Golgota.
- Anni: 641-668 d.C.
- Zecca: Costantinopoli
- Materiale: oro
- Diametro: 19/20 mm
- Peso: circa 4,35 gr
Riferimenti Specifici
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